"

Si piega verso di me con la testa cercando di liberarsi. Fa uno strano balletto, piccoli passi che si spostano verso sinistra mentre continua a ridere. E brividi e sorrisi, piega la testa sulla sua spalla, chiude gli occhi, debole, sconfitta, abbandonata, conquistata da quel sensuale solletico. E io la bacio. Morbidissima, dalle labbra calde come non ho mai sentito. Come una febbre. Di desiderio. O la lotta che è stata... Ma tutto il resto mi sembra fresco, compreso lì, sotto il giubbotto, sotto la maglietta che mi lascia visitare. Poi, il suo seno... Lo accarezzo per un attimo con la mia mano, morbida e gentile. Ma è solo un attimo, sento il suo cuore battere veloce, più veloce. E non so perchè, vi giuro che non lo so, li lascio lì, tutti e due. Non voglio disturbare. Le prendo la mano."
F. Moccia
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